Caso Scajola: carriera e guai, da casino’ Sanremo a appartamento

(Adnkronos) - A 27 anni Scajola diventa presidente dell'ospedale regionale Costarainera, nel biennio 1982-83, e tra il 1990 e il 1995, e' sindaco di Imperia, il piu' giovane in un capoluogo di provincia. E proprio durante l'esperienza di primo cittadino, il 12 dicembre 1983, viene arrestato per la prima volta per una storia di tangenti legata al Casino' di Sanremo (nel 1988 sara' prosciolto da ogni accusa con le scuse dell'allora pubblico ministero Pier Camillo Davigo).

AL FIANCO DEL CAV. Conclusa l'esperienza di sindaco, Scajola approda a Montecitorio nelle liste di Fi e il Cav gli affida la responsabilita' nazionale dell'organizzazione azzurra dal '96 al '98, per poi diventare coordinatore nazionale. Fu tra gli artefici dell'ingresso del partito azzurro al Ppe. Scajola e' per la prima volta ministro nel 2001 alla guida del Viminale. Sotto la sua gestione avvengono gli incidenti del G8 di Genova, dove l'Italia viene messa sotto accusa per le violenze delle forze dell'ordine, da Amnesty International e dal tribunale internazionale per i diritti dell'uomo.

IL CASO BIAGI. Nel 2002 viene assassinato il professore universitario Marco Biagi, consulente del lavoro per il governo, e Scajola finisce al centro di polemiche perche' viene tolta la scorta al giuslavorista. Il ministro e' poi costretto a lasciare il dicastero, il 4 luglio, per una frase infelice sull'esperto del lavoro ucciso dalle Brigate Rosse (gli diede del 'rompicoglioni'). Nel 2003 Scajola approda all'Attuazione del programma e nel 2005 subentra ad Antonio Marzano al dicastero delle Attivita' produttive. (segue)